Sarà un calo di zuccheri, sarà la
giornata grigia e piovosa, sarà l'aula vuota in cui sto aspettando
ma mi sembra che tutti i post che ho scritto in questi mesi di
assenza e accumulato in una cartella rinominata 'blog' siano fiacchi
e inefficienti. Sapete, ho qualche problemino con lo stile
ultimamente, tipo che appena rileggo qualcosa ho l'urgenza
irrefrenabile di pigiare il tasto della distruzione totale. Sono un
po' autocritica si, la cosa mi soddisfa in un modo malato si, la cosa
mi blocca anche un sacco, grazie tante.
-oh perfetto ora anche la luce in
quest'aula desolata se ne doveva andare, si va aggiungiamo spleen a
spleen tanto-
Facendo il punto della situazione:
avevo tanti bei file messi tutti carini e ordinati in una bella
cartellina rinominata 'blog', ora quei file sono tutti spariti,
cancellati dal mondo cibernetico grazie a dyo e io mi sento molto
meglio. Ricominciamo da capo.
Vi aggiorno dicendo che qualche mese fa
mi è arrivato un immeritato quanto apprezzato riconoscimento, di cui sono stata molto felice e nella cui luce mi sono crogiolata per settimane facendo esattamente il contrario di quello che avrei dovuto farne: rendervi partecipi e reindirizzare il premio ad altri cinque blog a mia scelta...qui arriva la domanda: dite che è troppo tardi ora? Fatemi sapere che io non mi so decidere.
Ora, per riprendermi da questa botta di vita che mi investe ultimamente avevo programmato una sosta di almeno tre ore alla biblioteca di antropologia a rotolarmi tra i testi di quel geniaccio del Maraini. Naturalmente era chiusa.
Allietiamoci la giornata di pioggia con questa meraviglia che Matteo ha ripreso un giorno ad Akihabara.
p.s. Altro piccolo sondaggio: avete qualche blog da consigliarmi?