mercoledì 29 giugno 2011

Da Instagram con amore

Le gioie del cibo giapponese

Tre giorni di nullafacenza ci sono passati sopra senza che succedesse granchè.
I fatti salienti si possono tutti riassumere in brevi punti:
-abbiamo risolto le gioie (vedi anche: dolori) di un letto alla giapponese
-incontrato Davide dell'utilissimo sito Go Go Nihon (http://gogonihon.com/guida-scuola-giappone/Pagina_principale)
-chiamato Carmine-san, proprietario della catena di ristoranti italiani a Tokyo "da Carmine", e se mi va di culo tra meno di un mese mi ritroverò a comunicare a gesti con i miei primi clienti giapponesi
-infine gustato le gioie del cibo giapponese
Ora per l'ultimo punto vale la pena di dire che, essendo noi qui come studenti, esattamente come tutti i ragazzi della nostra età non siamo certo andati a mangiare in mega ristoranti, ma il bello di questo paese di pazzi sta proprio qui: che uno puo trovare posticini abbordabilissimi e buonissimi ovunque giri la testa, oppure andare a prendere qualcosa di già pronto in un qualsiasi kombini della zona.
Il risultato "soddisfatto e pieno" è assicurato.
Nella nostra prima settimana di permanenza abbiamo sperimentato un po' di tutto, cose nuove, vecchi posti ecc...
Per farvi qualche esempio:

le mitiche giga-enormi crepes di Angel Heart ad Harajuku, 80% panna montata, 20% quel che vuoi, anche tua nonna basta che chiedi

pranzo da Sushi Zanmae a Shibuya, non uno dei più buoni della catena (il migliore per ora in carica si trova al mercato del pesce di Tsukuji), ma più che benvenuto per abbondanza e prezzo

cena procurata in un kombini (ci dispiace per la mancanza del cibo in questione ma avevamo fame gente!)

il mitico coniglio! anch'esso reperibile in un kombini, è un morbido pan di spagna ripieno di panna

Che dirvi...uno certo non muore di fame qui! E se avete gusti difficili c'è solo da cercare, il ristorante/kombini/bancarella/buco che fa per voi vi attende dietro l'angolo!

p.s. ad essere così sfondati c'è solo un effetto collaterale, finire così:


novemilaottocentosettantuno

Certe volte capita che, fermandomi a pensare, ricordi di quaaanti cavolo di chilometri mi separano da casa, e dall'Italia in generale, quel numerone, 9 8 7 1 campeggia a caratteri cubitali nella testolina, ti guardi intorno e ti ritrovi sommerso da un tottiliardo di segni strani e da milioni di occhietti mandorlosi, e allora dici "minchia... sò proprio lontano!!!...........bhè, dai in questo post c'è anche del vero maaa, diciamo che, torni subito con i piedi per terra e ti rendi conto che la terra è piccola e di Italia spammata random in Giappone ce n'è anche troppa^^


quindi anche voi gustatevi le meraviglie dell' italian-spamming in Giappone.

continueremo ad aggiornare questa sezione che sarà marchiata con il tag "etaria".
poi in futuro, solo per i veri appassionati di italian-spammingaccaso, vediamo se riusciamo a postare qualche foto di alcuni ristoranti italiani improvvisati che celano al loro interno delle vere e proprie perle da collezione... I MENU SCRITTI DA GIAPPONESI, pura poesia...


domenica 26 giugno 2011

Morte alle commesse/ Harajuku part 1

Oggi breve ma intensa gita ad Harajuku.
Dopo una notte passata a gustare le delizie di un letto alla giapponese (vedi: dormire per terra), ci siamo incamminati ignari verso il quartiere commerciale per eccellenza di Tokyo.
Un luogo dove si trovano creature fantastiche, metà donne e metà griffe, dove gli uomini sembrano donne e le donne sembrano cover di riviste patinate, un luogo dove il tariffario respiratorio (vedi vivere) è di 100yen a boccata.
Quartiere dai mille e uno negozi di abbigliamento, ad Harajuku non ci si accontenta di vestire gli esseri umani; anche i cani, ma solo quelli kawaii, possono scegliere tra più stili, collezioni e se vogliono possono anche concedersi il trattamento toeletta e phonatura.



Attirata da una vetrina ho trascinato incautamente Matteo verso le fauci, feroci e kawaii, delle celeberrime commesse giapponesi, affabilissime, sollecite ma soprattutto con un timbro di voce da far venir voglia di compiere un omicidio creativo anche al più fanatico dei buddisti.
Usciti dal negozio abbiamo optato per una ritirata veloce verso lidi più sicuri e meno caotici di quelli di un quartiere come Harajuku la domenica pomeriggio. Scansato abilmente una fila interminabile di maniaci dello shopping, presa una linea della metropolitana il cui nome doveva per forza significare qualcosa del tipo "il sentiero delle rampe del dolore", siamo ritornati a Ikebukuro.
Risultato di varie vie prese a caso:


pranzo da Soup Stock Tokyo (lo stock è qui sotto)




acquisto di dolci nella pasticceria tradizionale del quartiere


In particolare abbiamo notato un gruppo di edifici che solo dopo abbiamo capito essere riservati esclusivamente a maggiorenni se vogliamo intenderci; ora, visto che ci pare che Ikebukuro vanti il maggior numero di locali specializzati in carne, abbiamo immaginato che debba essere il paradiso dell'uomo giapponese: prima gnocca fresca, poi carne alla griglia!
Domani giornata fiacca, Matteo monterà la sua postazione di lavoro, io vedo se riesco a godermi Harajuku senza essere travolta da folle oceaniche.


sabato 25 giugno 2011

Akihabara e Carmine-san


Giornata semi impegnativa oggi: giro ad Akihabara per cercare i vari adattatori per l'attrezzatura di Matteo (e per fare anche un giretto per negozi), dormitina pomeridiana (come i vecchietti) e cena al ristorante italiano Da Carmine.
Essendo sabato Akihabara era comprensibilmente affollata di nerd e otaku vari, gaijin curiosi e ragazzine vestite da maiden che tentano di adescarti, a te e il tuo fidanzato...mah!
Immancabili le visite ai cunicoli zeppi di qualsiasi componente elettronico, radioline, cavi e chi più ne ha più ne metta e al famigerato negozio di retro gaming Super Potato.


Pranzo ad una delle tante catene di fast food japanese-style, veloce, economico e buonissimo. Oggi abbiamo optato per udon con vari condimenti (per una spesa di 400 yen a testa).


Dopo essere tornati sfiancati dalla folla oceanica del sabato pomeriggio, riposati e docciati, ci siamo rimessi in marcia alla volta del ristorante italiano Da Carmine (stazione di Ushigome Kagurazawa) con Amuro-san e la sua ragazza facendo una delle cene più memorabili degli ultimi anni.
La cibo di per se era molto buono ma non certo il migliore in assoluto, quello che ha fatto guadagnare all'esperienza è stato però il vino e il piatto pantagruelico di dolci.
Tanto per rendervi un'idea non starò nemmeno a tentare di descriverlo, credo bastino le immagini.


(un Frescobaldi 2007 gente, mica male!)


I più acuti di voi avranno notato la piccola decorazione al cioccolato sul piatto, vi voglio rassicurare: non è la vostra immaginazione, è proprio la riproduzione di una faccia, nello specifico quella del tanto menzionato Carmine eseguita con maestria dallo chef del ristorante (giapponese abilissimo nei giochi di parole sconci, istruito nell'arte culinaria a Montevarchi).
Salutati un Amuro particolarmente sciolto dalla birra/aperitivo, la bottiglia di vino e una grappa Sassicaia e la sua fidanzata traballante sui tacchi, siamo ritornati a casa.
Programma di domani: giro in solitaria per Harajuku alla ricerca del regalo di compleanno posticipato di Matteo.


venerdì 24 giugno 2011

Packaging e grafica #1

Succo di frutta alla mela verde (con pezzettini! love!)





Secondo giorno: random

Insaccare i Futon: fatto!
Stipare ogni nostro bene in tutti i pertugi possibili di questa casa: fatto!

Mangiare fuori orario in localini della zona: fatto!

Entrare finalmente a Tokyu Hands e trovare una parete solo di cover per l'i-phone ma nessuna per l'i-pod non ha prezzo..., anche se devo dire che abbiamo avuto soddisfazioni immense nel trovare oggettini inutili-ma-utilissimi-appena-capisci-cosa-sono-e-quanto-sono-fighi tipo i magnifici modellini di animali in mini lego (vedi sotto) e macchine fotografiche a forma di tavoletta di cioccolato ( 2mega pixel, per questa non abbiamo ancora ceduto al desiderio ma chissà cosa ci riserverà il futuro).Per il resto abbiamo vagato ad intervalli nella zona, abbiamo visitato tutti i kombini nel raggio di un kilometro e mettendo a posto in casa ci siamo resi conto che non è per niente male!

Domani si prospetta una gita in un quartiere a caso, doccia e cena al ristorante Da Carmine con Amuro-san.

Uno dei tanti programmi scemi visionati in giornata ( l'inviato di una trasmissione pseudo-scientifica, tipo la Gaia Scienza, va a trovare un anziano vecchietto che vive da solo in un'isoletta sperduta pescando e sostanzialmente facendosi i fattacci suoi, ma con l'aggiunta simpatica di fare il tutto come mamma lo ha fatto, da qui il fatto che l'inviato sia nudo anch'egli...per mimitizzarsi)


Scorcio dal balconcino dell'appartamento






Il mini cane di mini lego (v. sopra)








giovedì 23 giugno 2011

L'appetito vien mangiando


Ok l'altra volta ci avevamo provato, ma francamente di stare dietro ad un blog con un solo mese di tempo a disposizione nel paese con la concentrazione più alta di possibilità di cazzeggio al mondo, non ce l'eravamo proprio sentita di fossilizzarci davanti ad un pc.
Quindi ora ci riproviamo, e se l'esperimento dovesse ammarare allegramente diciamo da subito che questa volta la colpa sarà solo nostra.
Dato che ci troviamo in Giappone sarà il caso di iniziare con un segno propiziatorio che simboleggi lo spirito di questa iniziativa e le dia anche un volto. Ci pare che quest'uomo/donna/boh! faccia al caso nostro ed certo è un segno divino se con tutte le riviste che puoi trovare in un kombini ti ritrovi proprio con quella contenente quest'essere!


Si lo so che ora la voglia di continuare a vedere cosa vi proporremo ha raggiunto il livello fogna ma non disperate nostri piccoli sorcini, sapremo proporvi anche cose peggiori! Dateci solo tempo e fiducia (anche un bonifico è più che gradito).
E con questo vi auguriamo una buona notte, anche se per noi è mezzogiorno.